I gas per autosterminarci

La morte in guerra non è mai umana. Le armi chimiche, se possibile, la rendono ancor meno umana. Il recente utilizzo di questo tipo di sostanze belliche da parte del regime di Assad in Siria (tutti concordano sul fatto che ne abbia fatto ampio uso sui civili) ha riaperto uno squarcio sulla grande paura che i chemical weapons incutono. Queste sostanze sono generalmente inserite nei proiettili standard. Come viene spiegato anche sul sito diritto.it «possono anche essere costruiti speciali involucri, ma ciò costituisce un’eccezione e di solito avviene soltanto per quelle tecnologicamente più avanzate». Gli armamenti chimici si dividono in due macro-categorie: antipersonali e antivegetali. I primi possono essere letali o non letali. I più pericolosi sono i gas nervini che vanno a colpire i centri nervosi principali. Si parla di agenti G (Tabun, Sarin, Soman, GA, GB, GD) o V (il più noto è il VX). Tutti questi gas danno come effetto primario le convulsioni, accompagnate da dolori atroci. Il GB è un gas inodore e incolore. Per l’eliminazione di un uomo ne basta un milligrammo in un cinquantesimo di goccia. «Il VX invece, non evapora rapidamente, è inodore e conserva a lungo la sua efficacia; non ne serve neanche un milligrammo per paralizzare tutto il sistema nervoso». L’esposizione a dosaggi alti di gas nervino causa la broncocostrizione e l’abbondante produzione di muco, rendendo la respirazione difficile. Possono esserci dolori all’addome e vomito. Si può avere perdita di urina e defecazione. Sul sito farmacologia.net si spiega che si può avere «elevata produzione di saliva, convulsioni e perdita di coscienza. In molti casi l’avvelenamento è così rapido che alcuni sintomi non si manifestano affatto». Fra i 193 Paesi che aderiscono all’Onu in qualità di Paesi membri (esclusi Taiwan, Stato del Vaticano e Palestina che sono considerati Paesi osservatori) hanno ratificato – in periodi differenti – la Convenzione sulle armi chimiche del 1993 (a oggi manca Israele). Poi, naturalmente, un cosa sono le parole e altra cosa sono i fatti. Se vogliamo, possiamo semplificare dicendo che le armi chimiche sono la bomba atomica dei Paesi meno ricchi. «Insieme ai trattati di non proliferazione nucleare e di bando dei test nucleari – spiega Focus – quello sulle armi chimiche è uno dei pilastri su cui si fondano le idee di disarmo e di non proliferazione delle armi di distruzione di massa». Su informazionecorretta.com Giulio Meotti scrive: «Ciò che pochi sanno, è che sono state le società e gli scienziati europei ad aver fornito Iran, Siria, Libia e Iraq del materiale per tentare di uccidere di nuovo gli ebrei. Nel 1992 un rapporto di 100 pagine, preparato da Middle East Defence News con base a Parigi, elencava la lista di circa 300 aziende europee che il centro affermava di ritenere “avessero svolto un ruolo significativo nei programmi di armi non convenzionali in Iran, Siria e Libia”. Il rapporto dice che la Germania era in cima alla lista con 100 fornitori, 29 aziende erano francesi, 22 britanniche, 13 italiane e 13 svizzere. “Le aziende tedesche hanno svolto un ruolo cruciale nell’aiutare l’Iran a costruire un’industria di armi chimiche, fornendo illegalmente precursori chimici del gas nervino “, dice il rapporto. Anche la Francia ha giocato un ”ruolo cruciale … nell’aiutare la Siria a sviluppare la capacità di produrre sia armi chimiche sia armi biologiche”. L’azienda Degussa nella Germania Occidentale aveva fornito alla Libia prodotti chimici da usare per la produzione di gas velenosi. E’ la stessa azienda che in passato aveva detenuto il 42,5 per cento delle azioni della società Degesch, proprio quella che aveva fornito il gas Zyklon B per i campi di sterminio. Degesch è l’acronimo di “Deutsche Gesellschaft für Schaedlingsbekmpfung”, un’azienda produttrice di anti parassitari».

 

 

 

http://www.diritto.it/materiali/armi/bonis.html

http://www.farmacologia.net/articolo/guerra-chimica-i-gas-nervini

http://www.focus.it/cultura/storia/siria-guerra-chimica-che-cosa-sono-i-gas-tossici

http://www.informazionecorretta.it/main.php?mediaId=115&sez=120&id=45474

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