Nuovi “soldatini” pronti a morire

di Andrea Tomasi

Bambini reclutati, fatti diventare soldati, piccoli killer. La consegna di una uniforme, più o meno logora, il lavaggio del cervello, l’uso di droga, il plagio o semplicemente l’uso del ricatto… ed ecco pronti i nuovi soldatini. Carne da macello, pronta all’uso. Il rapporto “Bambini e conflitti armati” presentato al Consiglio di sicurezza dell’Onu sintetizza in numeri un quadro che, a ben pensarci, tutti noi conosciamo. Nelle aree di guerra durante il 2016. Si parla di 4.000 violazioni dei diritti dei minori da parte di forze governative. Se invece si vanno a cercare i carnefici extra governativi (fra cui spiccano le organizzazioni terroristiche) la cifra sale a quota 11.500.

«I bambini più vulnerabili – si legge nel sito dell’Unicef – sono quei 2,8 milioni che vivono in zone difficili da raggiungere, e più di tutti i 280.000 bambini che vivono in aree sotto assedio, quasi completamente tagliati fuori dall’assistenza umanitaria».

Fra i Paesi sotto la lente dell’Onu ci sono la Siria, la Somalia e il Sud Sudan. Solo in quest’ultimo territorio si sono contati 1.022 nuovi bambini soldato. E siccome non ci si fa mancare niente ci sono anche violenze sessuali ai danni di bambine. E anche qui la nell’ “Olimpo degli Stati più crudeli” spiccano Somalia, Repubblica Democratica del Congo, Nigeria , Sudan e Sud Sudan.

In cima al podio per violazioni dei diritti dei piccoli ci sono Siria, Afghanistan, Yemen e uno svariato numero di stati africani. A fare una analisi di sintesi di questa situazione è Nigrizia, attraverso la penna di Bruna Sironi.

Viene citato come esempio il caso del Congo, dove gli episodi di gravi violazioni «sono stati 2.334, il 75% in più rispetto al 2015 (…) L’82% dei reclutamenti è avvenuto nella martoriata provincia orientale del Nord Kivu. Tra i bambini reclutati, 129 avevano meno di 15 anni».

In Somalia i minori morti o mutilati sono stati 1.121. 42 di questi sono rimasti vittime in operazioni militari della forza di pace Amisom; 11 in bombardamenti dell’aviazione keniana; 1 in un bombardamento americano; 146 in operazioni dell’esercito somalo.

Il gruppo terroristico al-Shabaab, affiliato di al-Qaida, ha ucciso 290 minori. 30 sarebbero stati giustiziati in quanto spie. «Le milizie dei clan e altri gruppi locali sarebbero responsabili di altre 625 vittime. 1.915 sarebbero invece i bambini reclutati per operazioni militari, più del doppio dell’anno precedente».

Non si fermano gli abusi su minori in Darfur, Sud Kordofan e Nilo Blu, in linea con quanto successo negli anni precedenti, «nonostante il governo di Khartoum sostenga che la situazione è ormai normalizzata».

Attenzione particolare le Nazioni Unite la riservano alla Siria, almeno in termini di ricerca.

Il Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza cita u rapporto Unicef che ha un titolo eloquente: Hitting Rock Bottom (Toccando il fondo). Stando ai dati di questa relazione, il 2016 risulta «l’anno peggiore per i bambini siriani da quando, nel 2014, sono iniziate verifiche formali sulle violenze commesse contro l’infanzia».

Oltre 850 bambini (i più piccoli di soli 7 anni) sono stati reclutati per combattere nel conflitto, oltre il doppio di quelli reclutati nel 2015. «I minori sono stati utilizzati e reclutati per combattere direttamente sulle linee del fronte e stanno assumendo un ruolo sempre più attivo nei combattimenti, compresi casi estremi di utilizzo come esecutori, attentatori suicidi o guardie carcerarie».

Nigrizia cita Virginia Gamba, speciale rappresentante del segretario generale per la condizione dei bambini nei conflitti armati: «Il livello delle violazioni di cui sono vittime i bambini è del tutto inaccettabile (…) Questi abusi hanno un impatto drammatico non solo sulla vita dei bambini, ma anche sulla coesione sociale nei paesi in conflitto e sulla pace e sicurezza globali».

Lo Statuto della Corte penale internazionale, approvato nel 1998 pone come crimine di guerra l’arruolamento di bambini sotto i 15 anni in forze armate nazionali e il loro utilizzo nella partecipazione attiva alle ostilità in conflitti sia internazionali sia interni.

La Convenzione n. 182 dell’Oil – Organizzazione internazionale del lavoro, approvata nel 1999, definisce il reclutamento forzato e obbligatorio di bambini «una delle peggiori forme di lavoro minorile e lo vieta».

 

https://www.unicef.it/doc/224/bambini-soldato.htm

 https://www.minori.it/it/news/minori-siriani-rapporto-unicef

 http://www.nigrizia.it/notizia/sempre-piu-bambini-soldato/notizie

foto da http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/africaandindianocean/ghana/11932578/Why-Beasts-of-No-Nation-fails-to-tell-the-whole-story-about-child-soldiers.html

foto copertina tratta da https://www.youtube.com/watch?v=JM__uJ93RVE

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